giovedì 21 ottobre 2010

Referendum abrogativo 1987 sul Nucleare

Tre sono le domande che facevano parte del referendum abrogativo del 1987 sul nucleare:
  • Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
  • Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
  • Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?
A queste domande il popolo ha risposto SI, in modo tale da sancire la definitiva chiusura delle centrali nucleari sparse sul suolo italiano. Come sappiamo in questi anni si è discusso a lungo (non troppo purtroppo) riguardo il ritorno del nucleare in Italia e in questi giorni (mesi) si dovrebbero decidere i luoghi prescelti per la costruzione e l'avviamento delle nuove centrali.
Dando per sodato che il referendum è ancora valido per gli italiani: di fatto in queste domande non si indica chiaramente la volontà di un NON ritorno al nucleare.
Si indica (facendo riferimento alla prima domanda) che il CIPE non può decidere su dove fare le centrali nel caso gli enti locali non decidano in tempi stabiliti. In questa domanda ci sono duu punti oscuri.

  • E se il CIPE assumesse altro nome? si potrebbero fare le centrali nucleari bypassando ciò che il referendum aveva sancito??
  • Visto che ancora si chiama ancora così (CIPE), gli enti locali possono ribellarsi entro i tempi utili alla costruzione di nuove centrali nucleari non affidando la decisione al CIPE?? da questo credo proprio di si.
Spero che questo accada.

Nessun commento:

Posta un commento